Sennheiser ama la lirica
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OS‐1 K-Array nasce per essere il modello di supporto sonoro per l’opera
28 Settembre 2010
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PHENOMENON: installazione fenomenale con EAW NTL 720
03 Febbraio 2011
DESCRIZIONE PROGETTO
Tre generazioni di radiomicrofoni dal 92 ad oggi per la RAI
Arte, tecnica e competenza sono i tre elementi che fanno da sfondo a quest'avventura. Il percorso è storico, infatti siamo di fronte a una trilogia iniziata nel 92 con “Tosca” di Giacomo Puccini a Roma, proseguita nel 2000 a Parigi con “La Traviata” di Verdi e giunta ad oggi, a Mantova con “Rigoletto”, sempre di Giuseppe Verdi. Stiamo parlando delle tre opere liriche che la RAI Radio Televisione Italiana ha allestito e mandato in onda in “Mondovisione” in ognuna di queste occasioni e in questo lungo arco di tempo. Ufficialmente, a proposito dell'ultima edizione del Settembre 2010, la RAI ha trasmesso da Mantova il Rigoletto, considerato ancora una volta un “film in diretta” vista la complessità. Anche dal punto di vista dell'audio l'evento è memorabile visto che, come avvenuto nelle precedenti produzioni, tutte le riprese audio dei cantanti sono state effettuate esclusivamente con apparecchiature Sennheiser. Quando c'è fiducia Possiamo affermare che è una tradizione che si ripete, dato che nei tre “film” si sono succedute le tre generazioni dei radiomicrofoni professionali Sennheiser che hanno dominato il mercato negli ultimi 2 decenni. In Tosca nel 92 sono stati usati i trasmettitori Sennheiser SK 2012; in Traviata nel 2000 gli SK 50 e ora nel 2010, in Rigoletto, sono stati utilizzati gli SK 5212-II. Si tratta evidentemente di una scelta da parte del broadcaster nazionale italiano che si commenta da sola, viste le evidenti esigenze di massima qualità affiancate da una affidabilità assoluta. La produzione RAI è stata infatti ceduta a ben 148 paesi, molti dei quali hanno trasmesso in diretta l’evento: quindi certo una dimostrazione a livello planetario di arte, tecnica e competenza e di complessità realizzativa felicemente soddisfatta. Bruno Lunati, Responsabile sviluppo strategico di Exhibo ha commentato: “Per noi di Exhibo Spa, quindi, è stata una grossa soddisfazione poter essere ancora una volta coinvolti con Sennheiser in una produzione di così ampio respiro. Questa è stata anche l’occasione per dimostrare la qualità dei diffusori acustici K-array”. L’architettura dello spettacolo e il livello tecnico sono davvero di riferimento, come da tradizione: l’orchestra sinfonica della RAI, diretta dal Maestro Zubin ha suonato all’interno del Teatro Bibiena, mentre i cantanti calcavano i luoghi storici descritti nel libretto dell’opera. In particolare, a Mantova, il primo atto si è svolto al Palazzo Tè, il secondo al palazzo Ducale ed il terzo alla Rocca di Sparafucile. Si tratta di località distanti qualche chilometro tra loro e quindi non è facile per il profano immaginare l'effettiva complessità della realizzazione tecnica che ha dovuto garantire la performance richiesta dalla messa in onda in diretta. In totale una decina di personaggi chiave ripresi da altrettanti radiomicrofoni. Se questo numero non appare in assoluto elevato, resta tuttavia da considerare la grande ampiezza delle zone di ripresa e il fatto che ogni protagonista doveva indossare 2 trasmettitori. Sennheiser ama la lirica Tre generazioni di radiomicrofoni dal 92 ad oggi per la RAI Un'ulteriore complicazione per le scelte tecniche obbligava a rendere del tutto invisibili ai mezzi di ripresa sia i trasmettitori sia i microfoni (Sennheiser MKE 1), mentre il parco dei ricevitori veniva installato direttamente in loco sui diversi set, per un totale di circa cento canali. Anche in questo caso come in tutti gli eventi importanti, per evitare interferenze, si è dovuto preventivamente ricorrere ad una completa serie di misurazioni per stabilire le frequenze di trasmissione da adottare nei radiomicrofoni. Qui è entrata in gioco la competenza dei tecnici (e dei mezzi) di RAI WAY, che hanno calcolato e ottimizzato tutti i set di ripresa. Nel setup tecnico sono state misurate le perdite introdotte da tutti i cavi d’antenna e gli amplificatori regolati di conseguenza. Le molte e complesse esigenze scenografiche hanno costretto i tecnici a posizionare le antenne a guadagno variabile un po' dappertutto, a volte sacrificando il guadagno in favore del rispetto del setting. Ed è stata anche l'occasione di sperimentare con successo l’uso di configurazioni un po’ anomale, per esempio per le antenne collocate in parallelo su aree distanti, di cui comunque tutti si sono dichiarati soddisfatti alla fine dell'evento. Anche gli ascolti... E la ripresa non era certo l'unica sfida tecnica da superare, infatti i dieci cantanti si muovevano nei luoghi storici indicati nel libretto mentre l’orchestra suonava in un teatro nel centro di Mantova. Quindi rimaneva da risolvere il problema dell'ascolto, cioè come far sentire nel modo più corretto possibile il suono dell’orchestra ai cantanti, così che questi potessero esprimersi al meglio nelle loro “performance dislocate”. Come spesso accade nei luoghi storici, anche qui alcuni ambienti soffrivano di pessime caratteristiche acustiche e, comunque, il livello sonoro non poteva essere troppo elevato per evitare i fastidiosi rientri colti dai microfoni. Per risolvere tali problematiche sono stati scelti e impiegati i diffusori K-Array della serie Kobra, modello KK50. La loro elevata direttività ed il ridotto ingombro hanno consentito alla produzione l'eccellente livello di diffusione che era auspicabile, con piena soddisfazione da parte di tutti i cantanti e del team tecnico. All'allestimento hanno contribuito la Mixer Di Walter Taietti e la Agorà, mentre la Direzione Radiofonia di Roma, nella persona del Sig. Claudio Conti era responsabile dell’impianto audio della produzione.